ERRORI.
Anche le uccisioni di bambini affamati e assetati sono errori, anche i bombardamenti su ospedali e ambulanze sono errori, anche le cannonate alla chiesa cattolica sono state errori …
Da oltre un anno e mezzo, si susseguono “errori” — sempre più gravi, intenzionali, deliberati e programmati — che non fanno che aumentare distruzioni, uccisioni, mutilazioni, traumi e disperazione per un intero popolo.
L’orrore del 7 ottobre – forse perfino previsto e atteso da un leader cinico come Netanyahu – e le efferatezze compiute da Hamas hanno ben poco a che vedere con questo sterminio, con la devastazione totale di Gaza, con il disprezzo e la cacciata della sua popolazione.
Non si chiama genocidio, per non confonderlo col genocidio degli Ebrei da parte del Nazismo? Allora distinguiamolo, chiamiamolo “genocidio speciale”: affonda infatti le sue radici in decenni di soprusi, sempre più violenti, contro i palestinesi in Cisgiordania, e si consuma giorno dopo giorno sotto gli occhi del mondo, con la complicità dell’Occidente che si professa difensore dei valori liberali, della dignità umana, dello Stato di diritto, del diritto internazionale, del diritto umanitario e delle libertà fondamentali.
Israele ha perso la sua anima e sta perdendo anche l’attenzione e la solidarietà che aveva ricevuto: non solo a causa del criminale governo di Netanyahu – sostenuto da personaggi indegni e altrettanto criminali – ma anche per il consenso consapevole di una larga parte della popolazione.
La Corte penale internazionale merita un sostegno convinto di tutti, nel rispetto dello Statuto di Roma.
La politica sa ciò che ha il dovere di fare. Lo faccia, se vuole essere credibile.