VITA Magazine di aprile inizia con l’editoriale a mia firma sul Piano Mattei, che qui riporto.
I lavori per la costruzione del Piano Mattei sono nella fase iniziale, pur procedendo a ritmi serrati. Si conoscono le grandi linee che ne esprimono il significato, le intenzioni e i criteri di attuazione; è stata costituita la Cabina di regia che sta definendo le linee di indirizzo che saranno condivise e completate con gli Stati partner africani; si stanno avviando i progetti concordati con nove paesi africani relativi alle priorità settoriali che la presidente Meloni ha sintetizzato in istruzione-formazione, salute, agricoltura, acqua, energia.
Al vertice Italia-Africa di fine gennaio, la presidente Meloni si è rivolta ai leader africani auspicando che il Piano possa «rappresentare una pagina nuova nella storia delle nostre relazioni, una cooperazione da pari a pari, lontana da qualsiasi tentazione predatoria». Non si intravede per ora alcuna strategia complessiva che possa chiarire, rispetto alle cooperazioni degli ultimi decenni, cosa si intenda per cooperazione da pari a pari, non predatoria. La novità sta comunque – e non è poco – nella piena assunzione governativa di uno speciale rapporto, ad interesse e beneficio reciproci, con un continente che confina con l’Italia e l’Europa attraverso il comune Mediterraneo, e al contempo nell’invito all’Europa e alle istituzioni internazionali ad altrettanta nuova attenzione.
L’annuncio di un’iniziativa di così ampia portata ha dato luogo a reazioni contrapposte, anche perché richiede il coinvolgimento di tante competenze, che già iniziano ad essere sollecitate, nella visione di sistema che è stata enfatizzata fin dal primo momento: università, imprese, enti della società civile, enti territoriali, osc di cooperazione allo sviluppo, organizzazioni delle diaspore africane che rappresentano un ponte di dialogo privilegiato. Alcuni intravedono reali e concrete opportunità; altri, concentrandosi sugli aspetti controversi, esprimono scetticismo.
Le osc della rete LINK 2007 hanno voluto approfondire per verificare l’esistenza di concrete possibilità di successo del Piano Mattei, partendo da quanto delineato dalla presidente del Consiglio durante il vertice Italia-Africa ma allargando la visione in un legame tra passato e futuro, tra intenzioni e possibilità di attuarle con le dovute modalità, linearità e coerenza, richiamando i rapporti di cooperazione in atto tra l’Italia e i Paesi africani e il bisogno di risorse per renderli incisivi, delineando le necessità, esigenze e aspettative di un continente in rapido e sorprendente cambiamento, di cui l’Italia e l’Europa stanno scoprendo di avere bisogno, come e forse più di quanto l’Africa avrà bisogno dell’Europa nei prossimi decenni.
Ne è emersa un’attenta analisi che esprime un’iniziale valutazione del valore politico del Piano Mattei, delle condizioni necessarie per la sua effettiva attuabilità, delle scelte e decisioni politiche che dovranno essere prese in una visione di medio-lungo periodo. Un’analisi che entra nella complessità di temi strettamente connessi all’attuazione del Piano e ad alcune sue priorità, quali le fonti di approvvigionamento nel processo di transizione, la sicurezza energetica, le energie rinnovabili, le materie prime critiche; l’immigrazione e la mobilità umana, da governare con intelligenza, giustizia e umanità come realtà strutturale permanente; la crescita demografica e giovanile africana e il parallelo inesorabile declino demografico e invecchiamento europeo; le ‘regole del gioco’, compresi quei meccanismi del commercio internazionale e della finanza speculativa che in questi anni hanno generato sofferenze indicibili in tutti i Paesi a basso reddito. Un’analisi che presenta alcune proposte per superare limiti e vincoli, per assicurare coerenza ed efficacia, per guardare largo e lontano, senza fermarsi all’interesse immediato, spesso troppo miope e poco sostenibile, per garantire le risorse necessarie. Un’analisi pensata per contribuire al successo di questo programma politico fatto di partenariati e collaborazioni paritarie, interessi e benefici reciproci, che potrebbe favorire un comune progresso nella convivenza, la pace, la sostenibilità.
Il dossier di LINK 2007 è suddiviso in 12 capitoli – 1. Africa, Italia, Europa, destini interconnessi. 2. La cooperazione non predatoria dell’Italia. 3. Cenni sull’attuale cooperazione allo sviluppo con l’Africa. 4. Il vertice Italia Africa. 5. Coinvolgimento del governo e del paese. 6. Carenze che vanno superate. 7. Risorse finanziarie nazionali e prime iniziative. 8. Gli organi istituzionali e il rischio di sovrapposizioni. 9. Risorse europee e internazionali e partenariati pubblico-privato. 10. Le regole del gioco. 11. Piano Mattei e sicurezza energetica. 12. Piano Mattei e migrazioni. Lo condividiamo come contributo all’analisi, la riflessione, la valutazione, il necessario discernimento, convinti che un tema così importante debba nutrirsi di un costante approfondimento e confronto, in Italia, in Europa e soprattutto con i partner africani ai livelli istituzionali e delle molteplici realtà della società civile e dei relativi corpi intermedi.
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